Laghetto dell'Eur, sassi giù dal ponte contro un SUP
23-09-2015Competizioni
Ragazzini lanciano un sasso dal cavalcavia. Paura al laghetto dell'Eur: atleta olimpionico, sfiorato alla testa dalla pietra, rischia la vita. Anche a Roma torna l'incubo dei sassi scagliati dal cavalcavia, dopo le tragedie degli anni scorsi avvenute lungo le autostrade. Anni fa, a pochi chilometri da Tortona, una donna, Letizia Berdini, fu uccisa, il cranio sfondato da un masso, nei pressi della Cavallosa. Ieri l'assurdo gesto si è ripetuto all'Eur.
Erano le 15,30. Reza Nasiri, 39 anni, iraniano, 4 medaglie alle olimpiadi master di canoa, si sta allenando con il Sup, quella sorta di tavola da surf sulla quale si sta in piedi e si avanza affondando un lungo remo nell'acqua. Uno sport inventato di recente, che consente di cavalcare le onde in mare, che è già diventato una disciplina agonistica: Nasiri è campione italiano in carica.
Un gruppetto di una decina di ragazzini di età compresa tra 13 ai 16 anni in quel momento sta attraversando il cavalcavia della via Colombo che porta verso Ostia proprio mentre Nasiri sta per passare sul laghetto sotto il cavalcavia. Uno di quei minorenni afferra da terra una grossa pietra, prende la mira e, dopo una breve rincorsa, scaglia a tutta forza il sasso giù di sotto, contro lo sportivo sul Sup che remava nel laghetto. La pietra sfiora la testa dell'atleta e centra in pieno la tavola, danneggiandola e provocando un forte botto, quasi come uno sparo.
Reza Nasiri, paralizzato dallo spavento, si blocca di colpo, un podista che sta correndo sul bordo lago proprio in quegli istanti, assiste alla scena. E decide di intervenire per bloccare il "branco" di ragazzini che nel frattempo si sta dando alla fuga: sale di corsa le scale che portano sul cavalcavia. E quando raggiunge il livello della via Colombo, si para davanti al gruppetto in fuga. E li blocca, intimando loro di fermarsi. I ragazzi, colti di sorpresa e intimoriti dalle urla ("Ma cosa avete fatto, vi rendete conto che potevate ammazzarlo?") si bloccano. E tutti puntano l'indice verso un ragazzino di 14 anni circa.
"È stato lui", dicono in coro, la voce tremolante. Quel ragazzino che una bravata ha trasformato in un piccolo teppista inizia a frignare. "Non lo faccio più", piagnucola. Poi, si affaccia sul parapetto del cavalcavia, e rivolto a Nasiri, grida, "Le chiedo scusa, mi perdoni". Il canottiere accetta le scuse con il pollice alzato, e dice di non volere chiamare la polizia per denunciare l'episodio. Il fatto, che richiama alla memoria i tragici fatti dei sassi lanciati dai cavalcavia
autostradali, ha creato sconcerto presso il circolo di canottieri del laghetto Eur - Mariner Canoa Club - tutti i pomeriggi affollato di giovanissimi atleti allenati da Pier Paolo Tofani (ex vice campione del Mondo delle Fiamme Oro) molti dei quali iridati nelle categorie giovanili a livello nazionale. "È un pericolo per tutti passare sotto i cavalcavia se esiste un branco di teppisti che ci prende a sassate", si lamentavano ieri ragazzi, allenatori. E molti soci del club.